Vi proponiamo oggi un comunicato della F.I.A.M.O. Lazio, redatto dal suo coordinatore: il dotto Antonio Abbate, direttore del Centro Medico Masi Elizalde e di Omeoroma!
Verso la Giornata Mondiale dell’Omeopatia
Comunicato F.I.A.M.O. LAZIO. Coordinatore dott. Antonio Abbate.
Omeopatia ed energia
I detrattori dell’omeopatia, farmacologi e ricercatori della medicina convenzionale, dichiarano che la cura omeopatica basa il suo effetto sulla suggestione dovuta alle speranze di guarigione degli ammalati. Essi dicono: visto che le ultradiluizioni omeopatiche non contengono neanche una molecola della sostanza di partenza la loro azione è dovuta semplicemente all’ effetto placebo. Non c’è nient'altro!
Questi studiosi non capiscono che l’azione terapeutica può anche essere indipendente dalla chimica, ossia non farmacologica, ma energetica. Ultramolecolare.
Si scandalizzano quando si parla di energia curativa, però non hanno niente da obiettare per altri sistemi di cura che implicano l’impiego di energia, ad esempio quando si parla di magnetoterapia.
In omeopatia si deve fare riferimento alla fisica quantistica, non alla chimica. Occorre parlare di energia e non di materia!
Effetto placebo.
Una persona ammalata può farsi condizionare dalle medicine, perché ha delle aspettative di guarigione. L’effetto placebo è una realtà con cui si devono confrontare TUTTI i terapeuti e anche i farmacologi che impiegano antinfiammatori, antibiotici , eccetera.
Eppure è solo l’omeopatia a essere denigrata sulla base di questo dato. Viene definita una truffa, può andare bene per le persone suggestionabili e non per propri meriti.
Ma come la mettiamo quando la cura omeopatica mostra una grande efficacia nei bambini e nei neonati?
Anche per questi casi ci sono studiosi che invocano l’effetto placebo, perché l’azione terapeutica, essi dicono, potrebbe essere dovuta all’emozione dei genitori speranzosi della guarigione dei loro piccoli. Va bene, accettiamo anche questa osservazione, in natura tutto è possibile. Ma…
Ma come la mettiamo con i colleghi omeopati veterinari che curano gli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) con gli stessi medicamenti omeopatici che vengono impiegati negli uomini, nelle donne, nei bambini e nei neonati?
Anche in questo caso c’è chi dice che gli animali possono essere suggestionati dai loro proprietari che vogliono vederli guarire. Anche in questi casi si invoca un presunto effetto placebo. Benissimo...
(Effetto placebo: omeopatia e animali)
...poniamo anche che ci possa essere una remota possibilità di suggestionare un gatto o un cane che vive in casa con noi. Ma come la mettiamo con gli animali da allevamento curati con l’omeopatia?
Pensiamo ad esempio agli allevamenti biologici. C’è anche una legge che prevede la presenza del veterinario omeopata, visto che è vietato qualsiasi residuo chimico nelle carni, e l’omeopatia, come sappiamo, non ne lascia.
L’omeopatia in questi casi è consentita dalla legge, e i veterinari curano (ad esempio) gruppi di bovini affetti da mastiti, greggi di pecore affette da scabbia, eccetera, eccetera.
Gli animali negli allevamenti assumono il medicamento omeopatico nel momento in cui si abbeverano. Non lo sanno. Eppure guariscono. Per questi animali è chiaro che l’effetto placebo non esiste!
Agro-omeopatia
Per un ricercatore convenzionale, poi, è ancora meno spiegabile il fenomeno che si osserva nell’agro-omeopatia.
Nei laboratori di scienze agrarie vengono curate le piante affette da parassitosi con l’impiego dei medicamenti omeopatici. Sempre gli stessi. Quelli impiegati per uomini, donne, bambini, neonati ed animali…
Suggestione? Fantascienza? No.
Tutto questo è possibile grazie alle ultradiluizioni omeopatiche, le quali agiscono in tutti gli organismi viventi: umani, animali e vegetali. Ciò avviene grazie alla memoria dell’acqua.
La memoria dell’acqua
La memoria dell’acqua è una realtà. Non è un’invenzione! Altrimenti non potremmo spiegare l’azione di un’ultradiluizione di Belladonna, di Gelsemium, di Sulphur, ecc., nelle piante, negli animali, negli esseri umani: uomini, donne, bambini e neonati.
L’esistenza della memoria dell’acqua oltre che dalle esperienze terapeutiche viene anche confermata nei laboratori di fisica nucleare.
Gli scienziati riescono a distinguere i flaconi che contengono semplicemente acqua dalle preparazioni omeopatiche (contenenti diluizione e dinamizzazione della sostanza di partenza) grazie all’uso degli elettro spettrofotometri, apparecchi che misurano, tra le altre cose, i flussi di ioni e la carica degli isotopi.
Eppure, neanche questi dati scientifici incontrovertibili sono sufficienti a convincere chi si ostina a non volere vedere. C’è chi continua a ripetere la litania che la memoria dell’acqua non esiste!
Pensiamo allora che in Corea del Sud dei fisici esperti di elettronica stanno portando avanti esperimenti innovativi. I ricercatori sono riusciti a memorizzare immagini fotografiche su gocce d’acqua. La memoria dei nostri computer, i cosiddetti hard-disk, è composta da silicio, ma in un futuro prossimo si potranno avere hard disk con acqua, la quale può memorizzare molte centinaia di volte di più del silicio! Tutto questo è stato verificato.
L’omeopatia dunque non si basa sull’effetto placebo e non è vero che la memoria dell’acqua è un’illusione per gli sprovveduti!
La Giornata Mondiale dell’Omeopatia
Di tutto questo si parlerà nella Giornata Internazionale della Medicina Omeopatica.
A Roma, domenica 8 aprile dalle ore 09:40 alle ore 13:00, presso l'Aula Magna della Facoltà Valdese in Via Pietro Cossa, 40 (Piazza Cavour) si terrà un incontro sul tema, al quale interverranno:
- la d.ssa Carla De Benedictis (veterinario omeopata)
- la prof.ssa Lucietta Betti
- il dott. Francesco Di Lorenzo (Scienze Agrarie Università di Bologna)
- il prof. Vittorio Elia (Fisico presso l’Università di Napoli)
- il dott. Francesco Marino (per le Evidenze Scientifiche in Omeopatia)
Nel corso dell'incontro verrà anche proiettato il documentario “Just One Drop”, un film di informazione e denuncia.
L'ingresso è libero. Vi aspettiamo per parlare di omeopatia, di guarigione, di salute e per festeggiare la "nostra" giornata insieme!
Allora che dire, ciò che vale è l'esperienza. Io ne ho avute alcune molto positive sia su di me che sui miei gatti.
Chissà come mai non sono riuscita a suggestionare il mio gatto con gli antibiotici econ l'omeopatia si......
Salve Lucia, e grazie per questa tua condivisione!
In effetti citi un grande mistero: come mai l'effetto placebo è così attivo per i globuli omeopatici, e non per i mille pasticconi e punturoni allopatici? Mistero... della fede! 😀
Grazie per aver letto e commentato... continua a seguirci, se ti va! A presto!
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