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L’omeopatia è popolare e in costante crescita.

Omeopatia in numeri

L’Eurispes (Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali, ente privato che opera nel campo della ricerca politica, economica e sociale) nel Rapporto Italia 2019 ha sondato tra diverse tematiche, come:

  • la fiducia nelle Istituzioni,
  • l’opinione sull’operato del governo,
  • la situazione economica delle famiglie,
  • e anche lo stato dell’arte della medicina omeopatica.

Secondo il Rapporto Italia 2019 dell'Eurispes In Italia l’omeopatia costituisce la principale alternativa alla medicina convenzionale.

...continua a leggere "L’omeopatia nel 2019 in Italia e nel mondo: diamo i numeri!"


Oggi è la Giornata mondiale di consapevolezza sull'autismo e i disturbi dello spettro autistico: lo #autismawarenessday .
Pubblichiamo dunque un contributo a tema: per la nostra rubrica "Scrivi all'omeopata", ci ha scritto una mamma, che chiameremo Mara.

Scrivi all'omeopata

Caro dottor Abbate,
ho un bambino di quasi 4 anni a cui è stato diagnosticato un disturbo dello Spettro Autistico.
Come può l'omeopatia aiutarlo nel migliorare i tempi di attenzione e ridurre l'iperattività?
Grazie da Mara

L'omeopatia aiuta i bambini con disturbi autistici

Gentile Mara,
grazie per avermi scritto.

I "disturbi dello Spettro Autistico" sono patologie caratterizzate da importanti alterazioni del comportamento, della comunicazione e dell'interazione sociale del bambino.

...continua a leggere "L’omeopatia aiuta le persone con disturbi dello spettro autistico – #autismawarenessday"

Nel post di oggi, il dottor Antonio Abbate, medico omeopata e direttore del Centro Medico Elizalde, ci porta dietro le quinte del lavoro di cura. E ci racconta di un caso di guarigione sorprendente e commovente, nel quale un uomo ritrova la sua forza e la sua salute in un percorso di profondo rinnovamento spirituale. Grazie a un rimedio spesso negletto: il "forte" Gelsemium.

Questa, ci racconta il dott. Abbate, è la vera salute: una questione anche e soprattutto spirituale, come insegnava anche Samuel Hahnemann, il padre dell'omeopatia.

Buona lettura!

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Il significato personale ed etico dello stato di salute: un caso clinico GELSEMIUM

Hassan è un uomo di 30 anni, è sposato. Vive una condizione di difficoltà psicologica fin dall’infanzia, condizione che esprime con una balbuzie invalidante. È depresso, ansioso, ha difficoltà a portare avanti i suoi compiti nella parrocchia nella quale è il responsabile del gruppo giovanile.

Ha paura, ad esempio, di leggere i testi biblici in pubblico. E presenta forti difficoltà emotive nelle “dispute” con gli altri e anche con i familiari. Il suo grande cruccio è proprio il timore di non riuscire ad esprimersi, fin da piccolo è stato timoroso di essere deriso.

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Ha paura della gente e del confronto con gli altri… fin dall’asilo! Allora, cedeva alle prepotenze e alla forza degli altri. Lo esprime così: «Ero schiacciato, picchiato, mi sentivo debole a difendermi e sentivo tutti più forti di me.» E anche: «Ho sempre ceduto.»

Questo sentire non ha giustificazioni reali visto che Hassan è un uomo alto 1,85 m e ha un fisico robusto ed allenato. La sua sensazione di debolezza permane e dipende dalle illusioni dell’immaginazione, originate dalla sua ipersensibilità.

Come insegna Hahnemann, tali illusioni rivestono un ruolo primario nell’individualizzazione omeopatica del paziente (in omeopatia, il complesso di queste illusioni è parte della definizione di  “psora”).

Grazie a queste caratteristiche così marcate e indicative, ho individuato in breve tempo il simillimum di Hassan: si tratta di GELSEMIUM SEMPERVIRENS.

[Cos'è il simillimum? Leggi: L'Omeopatia: una cura profonda ]

Con Gelsemium sempervirens, il suo simile, Hassan risolve completamente la balbuzie, grazie all’azione profonda del medicamento.

Mi racconta: «Non ho più problemi quando devo fare un discorso!» E riflette: «La paura di fare brutte figure mi portava a non avere il coraggio di parlare, di dire di me…»

Grazie a Gelsemium, Hassan ha un cambiamento profondo che va oltre la scomparsa delle paure: «Ho sentito che se cerco con assiduità, se do uno scopo alla mia vita e lo perseguo, devo fare delle scelte, arrivo all’obiettivo». Aggiunge: «Sono cambiato, ho messo uno scopo davanti a me: adesso sono felice.»

Risolvere una balbuzie è già un bel risultato. E osservare che i cambiamenti sono nel profondo e che il paziente è felice mi sembra stupendo!

«Sento che ho uno scopo», «Prima mi vergognavo, ma ora non più». Queste sono le espressioni che fanno capire che l’azione di Gelsemium  è stata molto profonda.

Gelsemium è considerato da molti un medicamento adatto solamente per i quadri acuti, ma a torto.

Hassan dice: «Dio vuole che siamo felici e realizziamo la Sua Volontà, che consiste nell’avere uno scopo e impegnare la nostra volontà».

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Nelle sperimentazioni, Gelsemium mostra effetti inibitori sui motoneuroni e compromette l’attività muscolare VOLONTARIA: ha capacità “paralizzanti”, causa perdita della forza muscolare e psichica, ecc.

Il soggetto Gelsemium non può rispondere agli eventi improvvisi, sorprese, spaventi, litigi, discussioni, ma neanche può impegnarsi in progetti che richiedono FERMEZZA E TENACIA, perché si sente DEBOLE, si sente INCAPACE, PRIVO DI FORZA e VOLONTA’. Il bambino, come anche l’adulto, si aggrappa a chi gli sta vicino.

Gelsemium mostra DEBOLEZZA e COLLASSO, quando invece dovrebbe avere perseveranza e FERMEZZA.

Avere FERMEZZA significa ESSERE FORTI, e la FORTEZZA è una delle VIRTU’ CARDINALI dell’essere umano quando vive la propria vita in modo fisiologico, ossia dedicata al bene (bene proprio e dei propri simili).

La FORTEZZA è  «la capacità di resistere alle avversità, di non scoraggiarsi dinanzi agli ostacoli, di perseverare in un cammino di perfezionamento, procedendo avanti senza lasciarsi condizionare dalla paura».

Gelsemium è tutto questo!

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Il soggetto Gelsemium difetta in una delle Virtù Cardinali umane: la FERMEZZA. Nella perdita o nell’assenza della fermezza c’è il dramma di colui che si riconosce in Gelsemium sempervirens.

Il caso clinico conferma però che con la cura omeopatica ci si può aspettare nel paziente un cambiamento nella sfera spirituale, più intima, e che si può assistere alla sua evoluzione nella dimensione umana.

Sono in errore tutti coloro che pensano che l’uomo sia un mero insieme di organi e di sintomi, anche mentali, da eliminare, e che ignorano che c’è anzitutto un’anima che dà forma a un corpo, nel bene (salute) e nel male (malattie). Le esigenze dell’anima, come anche i suoi conflitti e le sue sofferenze, rappresentano quanto c’è di più individualizzante nell’ammalato.

Tutto questo era molto caro ad Hahnemann, fondatore dell’omeopatia: eppure oggi sembra quasi fuori luogo.  Molti sono spinti da una mal interpretata laicità della scienza omeopatica, che cancella la dimensione spirituale/religiosa e le aspirazioni metafisiche dell’uomo.

Per alcuni medici omeopati non conta il fatto che nel repertorio, lo strumento di lavoro e il contenitore di tutti i sintomi sperimentali dei medicamenti, si trovino tra le voci anche:

  • “perdita del sentimento religioso”
  • “sogni che riguardano il Divino”
  • “Sente la presenza di Dio”…

La salute non può essere intesa solamente come uno stato di “assenza dei sintomi” e di “silenzio degli organi”. Essa non è una condizione passiva dell’organismo, ma un equilibrio dinamico in cui fondamentale è la persona che realizza i propri scopi, quelli più alti, e dà alla vita un significato personale, profondo, etico.

Tutto ciò è chiaramente sostenuto da Hahnemann nel suo testo fondamentale, l’Organon.

Leggiamo ad esempio il paragrafo n. 9:

Nello stato di salute dell’uomo la forza vitale, vivificatrice e misteriosa,  domina in modo assoluto  e dinamico (autocrazia) il corpo materiale (organismo) e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi e attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole, si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza.

Realizzare sé stessi non significa solamente avere un lavoro, una famiglia e un pasto tutti i giorni… c’è anche dell’altro.

Grazie all’aiuto di Gelsemium, Hassan comprende dopo anni quale debba essere il suo percorso. Si licenzia dall’impiego di contabile, rinuncia a un posto sicuro e si dedica alla musica e al canto: è questo che ha da sempre reclamato il suo talento.

Il suo nuovo lavoro è cantare, comporre musica e fare spettacoli… cosa che mai ci si aspetterebbe da un soggetto Gelsemium, che ha paura di tutto e anche di apparire in pubblico!

Hassan vince i condizionamenti familiari sfidando anche il contesto culturale che lo vuole “sistemato” con un lavoro rispettabile e sicuro. Non solo non soffre più di balbuzie: è felice!

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A cura del dott. Antonio Abbate, direttore del Centro Medico Elizalde

Scopri come stare bene e sempre meglio grazie alle terapie naturali del  Centro di Medicina Omeopatica Elizalde. Omeopatia, Agopuntura, Biomesoterapia, insieme alla Psicoterapia.
Per un benessere pieno e naturale, Omeoroma ti può aiutare!

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Stanco, stanco, sempre stanco!

Questo è in estrema sintesi il quadro sperimentale dell'energia di Avena sativa.

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L'avena è una graminacea molto rigogliosa. Un cereale e un alimento ricco di proteine, grassi e carboidrati che compongono un fitocomplesso dalla forte  azione energetica.

...continua a leggere "Avena Sativa – La personalità del rimedio omeopatico"

il 10 aprile 1755 nasceva a Meissen, in Germania, Samuel Hahnemann, scopritore dell'Omeopatia e fondatore dell dottrina omeopatica.

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Leggi anche: L'omeopatia classica, unicista o hanemaniana

E il 10 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale dell'Omeopatia!

...continua a leggere "10 aprile 2018 – Giornata Mondiale dell’Omeopatia"

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Vi proponiamo oggi un comunicato della F.I.A.M.O. Lazio, redatto dal suo coordinatore: il dotto Antonio Abbate, direttore del Centro Medico Masi Elizalde e di Omeoroma!

Verso la Giornata Mondiale dell’Omeopatia

Comunicato F.I.A.M.O. LAZIO. Coordinatore dott. Antonio Abbate.

Omeopatia ed energia

I detrattori dell’omeopatia, farmacologi e ricercatori della  medicina convenzionale, dichiarano che la cura omeopatica basa il suo effetto sulla suggestione dovuta alle speranze di guarigione degli ammalati. Essi dicono: visto che le ultradiluizioni omeopatiche non contengono neanche una molecola della sostanza di partenza la loro azione è dovuta semplicemente all’ effetto placebo. Non c’è nient'altro!

...continua a leggere "Verso la Giornata Mondiale dell’Omeopatia"

L'omeopatia è una medicina completa. Allo stesso tempo, è parte di una più grande famiglia di metodiche terapeutiche che utilizzano la stessa prescrizione di "Medicinali Omeopatici".

Si tratta della famiglia delle Omeoterapie.

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Il neologismo "Omeoterapia" è stato creato dalla F.I.A.M.O. , la Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati nel 1994, in funzione della comparsa delle prime proposte di legge sulle Medicine Non Convenzionali.

Si tratta quindi di una prima classificazione, che riportiamo qui sotto, che è stata molto utile anche alle istituzioni, quando poi hanno dovuto occuparsi delle normative.

...continua a leggere "Ciò che NON è omeopatia – Le Omeoterapie"

Risponde il dott. Antonio Abbate: è medico, omeopata e agopuntore ed è il direttore del Centro di Medicina A.Mazi Elizalde.
Scrivi all'omeopata
è la rubrica di consigli sulla salute: il dott. Antonio Abbate risponde alle domande dei pazienti per parlare insieme di come stare bene.
Leggi qui tutte le informazioni e come inviare la tua domanda.
Attenzione: i consigli sono di tipo generico. Contatta il medico per averne di personali!

Gentile Dottore,

sono in cura da uno psichiatra, e prendo 40 mg di paroxetina al giorno.
Il mio problema è che durante i colloqui si parla soltanto del dosaggio dei farmaci e di come vanno.
Ma secondo me sarebbe molto più importante parlare degli innumerevoli problemi che purtroppo mi hanno portata, nel corso dei miei 45 anni, a soffrire di ansia, di depressione, e di DOC, se non di altri problemi non ancora rilevati.
Quello che Le chiedo è se è previsto, nel corso di una terapia psichiatrica, che vi siano anche dei colloqui conoscitivi per affrontare episodi che possono avere rappresentato dei problemi nella vita del paziente... e per rielabolarli, oppure se questo accade solo negli incontri con gli psicologi...
Questo scambio mi manca molto e mi fa sentire "non aiutata".
Il farmaco aiuta a stare meglio, certo, ma non mi aiuta a "ripulire" la mente da tutto ciò che ancora
mi disturba profondamente.
L'omeopatia può intervenire in questi casi? Può aiutare ad esempio chi soffre di DOC, ad alleviare il proprio disagio, e a stare meglio?

Grazie infinite in anticipo per il prezioso supporto.
L.

Gentile Signora,

grazie per avermi scritto, e per questa sua condivisione sulla fatica del suo percorso.

Spendo due parole per chi dei nostri lettori volesse capire meglio: il DOC è il disturbo ossessivo-compulsivo. Una condizione clinica caratterizzata da pensieri, immagini, dubbi oppure impulsi ricorrenti, che persistendo causano un forte disagio psicologico nella persona. A essi, si associano comportamenti o azioni mentali ripetitive che l'individuo si sente obbligato a eseguire in modo stereotipato, sottoforma di rituali, sperando che l'ansia conseguente a questa condizione psicologica si riduca.

Il modello comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo. Immagine da da palermopsicologo.it
Il modello comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo. Immagine da da palermopsicologo.it

L'omepatia sicuramente può aiutare chi vive questa condizione di sofferenza a reagire, guarire, stare meglio, evolversi. In Medicina Omeopatica ci sono decine e decine di medicamenti che possono aiutare chi vive questa condizione psicologica.

(Piccola precisazione: in Omeopatia non c'è "il farmaco per la DOC", come vediamo invece per gli psicofarmaci. Ciascun medicamento omeopatico va prescritto sulla personalità del paziente e sulle caratteristiche dei suoi sintomi. E viene scelto in relazione alla situazione specifica dello specifico soggetto ammalato. Leggi anche: La personalità del rimedio omeopatico)

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Port a esempio tre rimedi in particolare, ricavati da sostanze del mondo vegetale, minerale, animale.Questi tre rimedi che hanno delle caratteristiche che possono prestarsi a curare i disturbi ossessivo compulsivi, e quindi sono spesso scelti e presi in considerazione in questi casi.

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Un medicamento vegetale, indicato quando il soggetto soffre di ogni genere di cattivi pensieri che non riesce o non vuole dominare.
La persona vive spesso questa sua condizione come una punizione per qualcosa di cattivo, di cui si sente colpevole; e inoltre sente che gli può capitare da un momento all'altro una disgrazia o un incidente. Tutto ciò scatena una forte ansia.

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Un medicamento di origine minerale: la grafite. Indicato nei soggetti tendenzialmente apatici o anchee obesi, costantemente esitanti, afflitti da innumerevoli pensieri che vertono sulle loro capacità ad affrontare la vita: ci riesco? Sarò capace? No, non sono capace… Sono soggetti meticolosissimi, in modo ossessivo,  controllano molte volte anche le loro azioni più semplici.

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Prodotto con il veleno dello scorpione del genere Androctonus.
(Il veleno è molto potente, il medicamento ovviamente è privo di qualsivoglia effetto collaterale: potrei ingerire globuli a volontà senza venirne in nessun modo danneggiato! Non dimentichiamo che in omeopatia vengono utilizzate le ultradiluizioni infinitesimali delle sostanze. Leggi anche: Omeopatia: 5 cose da sapere!)
I soggetti per cui è indicato il medicamento sono persone fortemente irritabili e  impulsive. Nelle crisi di collera possono addirittura arrivare a sentire l'impulso di uccidere. Sono molto distratti, hanno pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi di vario genere. Compiono azioni che poi ripetono e ripetono più volte. Temono la gente e mettono in atto mille difese per evitarla.

Per quanto riguarda i suoi sintomi, cara Signora, lei ha ragione: la cura psichiatrica basata sulla mera sommistrazione di farmaci non può bastare a una guarigione piena e felice. Ed è importante che la sua condizione venga affrontata anche con una buona psicoterapia, ad esempio.

Non so se lo psichiatra che lei ha scelto sia anche uno psicoterapeuta... Ovviamente tutti quegli psichiatri che non hanno competenze psicoterapeutiche incentrano la loro attività professionale essenzialmente sulla prescrizione farmacologica.

Sembrerebbe che tra lei e lo psichiatra non ci sia sufficiente comunicazione.
Lo psichiatra probabilmente cerca di fare del suo meglio, per adeguare la cura farmacologica alla sua condizione clinica, però lei si aspetta una comunicazione diversa, più completa, più "lenta", e che il suo psichiatra le proponga di iniziare una psicoterapia.

Le suggerisco quindi di esternare con chiarezza queste sue esigenze al suo medico, cercando un confronto franco, in piena tranquillità. Starà a lui, poi, agire da professionista: accogliere queste istanze e prospettarle possibilità diverse, che lei avrà sicuramente il diritto di approfondire e di scegliere in libertà e consapevolezza.

Cari saluti e grazie per avermi scritto!

Dott. Antonio Abbate

Scrivi all'omeopata è la rubrica di consigli sulla salute: il dott. Antonio Abbate risponde alle domande dei pazienti per parlare insieme di come stare bene. Leggi qui tutte le informazioni e come inviare la tua domanda.

Per approfondire, leggi qualcosa in più sull'Omeopatia sul sito di Omeoroma.
Se vuoi provare l'omeopatia e scoprire come può aiutarti, riportarti, mantenerti in salute, contattaci e prenota una visita!

 

Dott. Abbate

Siamo ancora in pieno inverno, ma complice il clima "ballerino" e spesso caldo, e il tempo che passa rapido di settimana in settimana, molti di noi pensano già alla primavera!

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Dal punto di vista della salute, questo significa anche prepararsi al cambio di stagione e alle nuove sollecitazioni che il nostro sistema immunitario potrà avere. Passate le varie influenze e infreddature invernali, arriva il bel tempo, usciamo di più all'aria aperta con i nostri bambini, e si aprono nuovi capitoli: le allergie, i raffreddori, la debolezza causata dal cambio di clima... come si fa?

Ne parleremo presto insieme al dottor Abbate... di persona!

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Risponde il dott. Antonio Abbate: è medico, omeopata e agopuntore ed è il direttore del Centro di Medicina A.Mazi Elizalde.
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Buongiorno a tutti e tutte! Qualche mese fa abbiamo pubblicato un post dedicato alla giornata mondiale sui Disturbi dello Spettro Autistico. Il post è stato molto letto, e ha ricevuto il commento di una nostra lettrice, Fatima: che ci ha raccontato la sua situazione di mamma di un bambino affetto da autismo, e ha posto al dottor Abbate una domanda sull'omeopatia e l'autismo.

Se abbiamo aspettato tanto a rispondere a Fatima non è per disinteresse, il contrario: il dottor Abbate ha fatto una ricerca in merito, e anziché comprimerla nello spazio di un commento abbiamo realizzato un post più esteso, nel quale il dottore espone i risultati della sua ricerca.

...continua a leggere "Omeopatia e autismo – Scrivi all’Omeopata"